A un’ora di macchina a ovest di Karatu si trova il più grande dei laghi della Great Rift Valley, leggermente alcalini. Gli impressionanti altipiani del cratere si estendono a nord-est, mentre le ampie pianure del Serengeti si estendono a nord. Solo pochi turisti visitano il lago Eyasi. Chiunque si prenda il tempo è entusiasta. Il paesaggio, la vastità, la selvaticità, la riduzione all’essenziale e infine la vita della gente, come non si può più immaginare nei paesi occidentali, non lasciano nessun visitatore freddo. La zona è abitata dai Boscimani, gli Hadza e i Watindiga, che cacciano ancora con archi e frecce e raccolgono radici, tuberi e frutti. Un’altra tribù di questa zona sono i Datoga, abili agricoltori e artigiani che raccolgono scaglie di ferro, che fondono in lingotti da cui ricavare oggetti ornamentali. Sono infatti abili fabbri e realizzano punte di freccia e altri oggetti che poi barattano in cambio di miele e pelli di animali con i boscimani.

Questa parte della Tanzania è caratterizzata da vulcani ed è una regione piena di bellezze bizzarre, il vulcano attivo Ol Doinyo Lengai, il tremolante lago Natron con la sua abbondanza di fenicotteri, la solcata East African Rift Valley e gli infiniti deserti di sabbia e pietra. Il sentiero conduce intorno al bordo del cratere Ngorongoro, attraverso vaste praterie, poi attraverso deserti di ghiaia e tra picchi vulcanici. Compagni occasionali sono zebre, struzzi, gnu, giraffe e gazzelle. Durante l’escursione si passano molti Maasai Bomas (villaggi). Sul monte Makarot, il tour attraversa una meravigliosa foresta di montagna, dove ci sono molte tracce di animali da scoprire. Un altro punto forte è il cratere Empakaai, che è leggermente più piccolo del cratere Ngorongoro, poco visitato e bellissimo.

La scalata alla cima [2890 mt] di Ol Doinyo Lengai, che è localmente considerato come la sacra Montagna di Dio nella lingua Maa, è possibile senza attrezzature specifiche, ma la salita è impegnativa perché la montagna è molto ripida. Il monte Ol Doinyo Lengai è l’unico vulcano conosciuto al mondo che erutta lava di natrocarbonatite, una lava altamente fluida che non contiene quasi silicio. La lava natrocarbonatite (lava più fluida) è anche molto più fredda delle altre lave. Durante il giorno la maggior parte di queste colate di lava sembrano olio nero fluido. Alcuni ritengono che le colate di lava assomiglino a flussi di fango. La lava di natrocarbonatite diventa bianca quando è a contatto con l’umidità. Durante i periodi di pioggia, la lava diventa bianca quasi immediatamente, mentre questo sbiancamento richiede più tempo durante i periodi di siccità.